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Riflessi in uno zaffiro orientale: Diari minimi di viaggi effimeri
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![](/rcimages/rc200big.jpg) (Buch) |
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"Per definire il colore del cielo orientale, nel Purgatorio (I, 13), Dante invocò il nome di una pietra orientale: un gioco reciproco che, come notò Borges, può ben essere un'immagine dell'infinito. [...] Borges si è chiesto più volte cosa avrebbe potuto fare Dante dopo aver finito la Divina Commedia: se avesse avuto un telefonino a disposizione, forse avrebbe potuto collezionare SMS in rima scambiati con Cavalcanti". |
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