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Psicantropia: Il girotondo della vita
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Da alcuni decenni la psicologia ha reintrodotto i concetti di trauma e di sviluppo traumatico, avvalendosi della teoria dell'attaccamento e della rinata attenzione per la storia personale e familiare dell'individuo, allo scopo di comprendere le varie patologie psichiche e somatiche che ci colpiscono. Ma questo vale in generale per lo sviluppo ciascuno di noi, che non è circoscritto all'infanzia e all'adolescenza ma comprende l'intero corso della nostra vita: la nostra storia e il nostro passato, oltre al DNA ereditato, determina ciò che siamo. Occorre inoltre recuperare anche il concetto di contesto, stranamente scomparso quasi del tutto nei convegni e nelle conferenze a cui mi è capitato di partecipare. Probabilmente perché l'antropologia culturale e la psicologia sociale, le due scienze di cui esso era oggetto centrale di studio, sono anch'esse attualmente quasi del tutto obsolete. Noi non possediamo solo un nostro mondo interno, ma viviamo in una rete di relazioni: famiglia, coppia, genitori, figli, amici, tutte facenti parte di un contesto sociale più ampio costituito dal nostro ceto, dal tipo di società e di cultura in cui viviamo, intendendo per cultura non solo gli oggetti concreti che produciamo e utilizziamo ma anche il sistema di credenze, miti, religione, valori che condividiamo con gli altri.Questo libro esplora il ciclo della vita cercando di unire in una "struttura che connette", per citare Gregory Bateson, le scoperte dell'evoluzionismo, della genetica, dell'epigenetica, dell'etologia, dell'antropologia e della psicologia per tentare di dare un senso alla nostra peculiare modalità di essere nel mondo. |
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